GIUSEPPE SPEDICATI

Secondo la maggioranza degli storici, nel 1539 il canonico dei conti Albanesi Afranio da Pavia, ideò la trasformazione della bombarda bassa, in fagotto, ma essendo molto scomodo a maneggiarsi, si compì un’altra trasformazione col concorso dell’artefice Reviglio da Ferrara ed il fagotto ideato da Afranio, si compose di due tubi di legno saldati insieme parallelamente, i quali ricevevano insieme l’aria per mezzo di un otre gonfiato da un soffietto, che il suonatore manteneva sotto l’ascella.

Nel 1539 il fagotto subì per mano di Tisigismondo Scheltzer un notevole cambiamento, poiché liberato dall’otre e dal soffietto, fu ridotto al semplice tubo, con l’applicazione dell’ancia doppia, come quella della bombarda; lo stesso Scheltzer, cambiò nome al fagotto, chiamandolo “Dulciana” dal suono dolce dello strumento, ma tra gli storici in riguardo all’etimologia del nome fagotto, molti sostengono che derivi dal verbo greco “Phagot”.

Nel principio del XVII sec. I fagotti avevano solo cinque chiavi: SIb, REb , FA e LAb basso; poi con la collaborazione di Augusto Grenser ed il suo successore Wienser da Dresda, famosi fabbricanti di fagotti del XIX sec. Si aggiunsero le altre chiavi.

Il fagotto è lungo 2m, e 80 cm. A forma conica infatti il suo diametro incomincia dalla larghezza di 4 mm. e va gradatamente a quella di 4 cm.; il suo timbro personalissimo pastoso ed autorevole nelle note basse, suadente e un poco nasale in quelle acute, gli deriva dalla prevalenza del terzo armonico; sono tipici dello strumento gli effetti caricaturali; ma anche i passi cantabili ed espressivi.

Il primo esempio dell’impiego del fagotto lo abbiamo nel “Pomo d’oro” di Cesti. Haydn fu il primo ad usarlo in coppia in quasi tutte le sue composizioni sinfoniche. Bach lo ha usato affiancandolo al violoncello. Vivaldi scrisse 33 concerti per fagotto, archi e cembalo. Segno evidente della considerazione verso questo strumento. Egli ne conosceva bene le risorse espressive. Mozart scrisse un bel concerto per fagotto e orchestra (K. 191 in si bem. Magg.) e una sonata per fagotto e violoncello. Weber in pieno romanticismo compose il concerto in Fa magg. Op. 75 e anche un andante e Rondò all’Ungherese. Nel ‘700 perciò il fagotto ha avuto la sua affermazione come strumento solista e d’orchestra.Dopo un periodo di minor fortuna nell’ ‘800 viene di nuovo valorizzato egregiamente da Wagner, Beethoven, Strauss, Ravel, Strawinscky. Tra gli assoli più famosi, ricordiamo:Wagner. Tetralogia; Beethoven: tutte le nove sinfonie e il concerto op. 61 per violino e orch.; Ravel: Bolero; Strawinsky: Sagra della primavera, Uccello di fuoco. Donizetti: Elisir d’Amore (Una furtiva lacrima).